Forbidden Lore I: AD&D 2e (con Fabio Milito Pagliara)
Seguaci. Apro con gaudio questa nuova rubrica. Diciamo, questa serie di interrogatori a vittime ignare del proprio destino.
Ogni articolo "Forbidden Lore" include l'approfondimento, attraverso l'interrogatorio di un "prigioniero" (colpevole di giocare titoli che detesto o cui non posso dedicare tempo, dannati siano codesti peccatori) di titoli vecchia e nuova scuola.
Senza ulteriori indugi, dunque, mi calo nelle segrete...
Senza ulteriori indugi, dunque, mi calo nelle segrete...
Salve prigioniero. Innanzi tutto, dicci chi sei ora o taci per sempre!
Ti risponderò anche se non sono costretto, noto in terre lontane come Fabio Milito Pagliara appassionato dal lontano 1984 di Dungeons & Dragons (precedentemente avevo avuto modo di conoscere dei quasi gdr italici come VII Legio e Magikon) nella versione inglese della scatola rossa del futuro BECMI, da subito fui colpito dalla pubblicità alla fine del manuale che promuoveva l’Advanced Dungeons & Dragons allora alla prima edizione, nel giro di pochi mesi eravamo migrati ad AD&D 1st con relativo abbonamento internazionale (all’epoca le poste erano lente ma costavano poco) a Dragon. Quando dopo pochi anni venne annunciato AD&D 2nd eravamo entusiasti e passammo ad essa senza grandi rimpianti.
Confessa: cosa c’è di tanto affascinante in AD&D Seconda Edizione? Dammi tre punti di
forza… e che siano ammissibili!
La 2nd edizione di AD&D ha sicuramente un’organizzazione migliore ed è di più immediata comprensione oltre ad avere un impianto grafico nettamente migliore, è inoltre estremamente compatibile con la 1st se non per alcune mancanze (il monk, gli psionici) ma risolvibili importando le classi direttamente dalla prima. Oltre alla chiarezza espositiva c’erano alcuni elementi interessanti, le abilità (che nella prima venivano introdotte solo in manuali successivi apparsi circa 7 anni dopo il manuale del giocatore), le sfere dei chierici innovazione mai più recuperata che consentiva di personalizzare in modo estremamente semplice il personaggio del clerico tramite le sfere concesse dalla divintà seguità. Infine non dimentichiamo che negli anni la 2nd edizione ha visto la produzione più estesa e varia di ambientazioni e supplementi, una quantità di materiale impressionante spesso ancora molto valida (ricordiamone alcune Dark Sun, Spelljammer, Al-Quadim, Birthright, Council of Wyrms, Planescape ed altri ancora) per non parlare poi dei manuali d’espansione per le classi con i famigerati kit (ed alcuni di questi manuali sono ancora molto interessanti) oltre ai manualetti “verdi” per le ambientazioni storiche e tanto tanto altro.
In molti vedono in AD&D 2e un guscio vuoto, privo del fascino del suo predecessore e di altri titoli. Ciò nonostante, il gioco preserva un appeal tutto suo a mio avviso, ancora in grado di incantare molte generazioni di giocatori. Free form, elabora pure un tuo pensiero a riguardo!
Quello
che manca è la mano e lo stile di Gygax estromesso dalla guida della
TSR proprio prima dell’uscita della 2a
edizione, lo stile espositivo è molto più asettico e questo
sicuramente ha cambiato la percezione del gioco che da un lato è
diventato più accessibile (l’alto Gygaxiano non è inglese per
tutti) e dall’altro ha perso una sua particolarità. Nonostante
questo la 2a
edizione ha dalla sua come accennato
l’estrema
varietà di ambientazioni che esplorano davvero tantissimi mondi del
fantasy rendendola una delle edizioni più ampie, solo il d20
(considerando anche tutte le terze parti è forse riuscita ad offrire
maggiore varietà ma non è un caso che molta di questa varietà è
venuta da ex sviluppatori della 2a edizione che hanno continuato quel
discorso di espansione in tutte le direzioni).
Personalmente
trovo che la seconda edizione abbia un fascino legato ad
ambientazioni più luminose, non a caso un clone (gratuito ed OSR)
della 2a
edizione si chiama “For Golds & Glory”. Inoltre nella 2a
edizione c’era tanta sperimentazione con i famigerati tomi
d’espansione: i 3 Player’s Option (Combat & Tactics, Skills &
Powers, Spells & Magic) ed il Dungeon Master’s Option (High
level campaign) che restano ancora una lettura interessante per chi
ama modificare il regolamento.
Ok prigioniero. Te la stai cavando, per ora. Consiglieresti AD&D 2e a un nuovo prig… giocatore? Perché?
Perché è un modo diverso di affrontare AD&D, per la diversità di ambientazioni e idee disseminate in 10 anni di pubblicazioni. Ed anche perché resta compatibile con la 1a passato e presente per essa sviluppata.
AD&D 2e fonda le sue radici in un fantasy che, pur muovendosi su sentieri oscuri, strizza l’occhio a un certo eroismo rinascimentale, ai cavalierati e a un tono che incute fors meno “timore” della prima edizione, del gioco originale o forse persino del Basic. Pensi che si tratti di una peculiarità accettabile o (provocazione in arrivo), la seconda edizione è stata soltanto un lungo e doloroso banco di prova per l’orrore venuto poi con la famigerata 3.x?
Come detto prima non a caso il clone si chiama “For Golds & Glory” da un lato resta l’aspetto degli avventurieri dediti a depredare sotterranei (for golds) e dall’altro c’è l’aspetto più cavalleresco (& Glory). Ma sopratutto si può vedere la 2a edizione come una variazione della prima più che un trampolino verso la 3a, ovvero è un'edizione molto più vicina alla prima edizione che alla terza. Per quanto sicuramente alcune delle idee che poi si ritrovarono nella 3a furono qui sperimentate.
Questa è tecnica: sappiamo bene che, specie in ambiente old school, nessuno giochi realmente un’edizione in modo “purista”, ma si operi in modo del tutto personale in merito a quali regole, sotto regole o approcci utilizzare. In tutto il marasma di interventi, sappiamo che il sistema “thac0”, presentato come opzionale nella cosiddetta “1.5”, è forse il punto di volta più importante e apprezzato dell’epoca post-Gygax. Ritieni ci siano altri elementi tecnici con cui 2e sia ancora in grado di fare scuola? Va bene qualsiasi cosa, che si tratti del modo con cui viene gestita una classe, di una regola molto specifica o altro elemento tecnico.
Sicuramente le sfere clericali ed i kit che permettevano di caratterizzare i personaggi senza stravolgerli, anche se forse il Complete Bard riusciva ad usarli per caratterizzare quasi classi nuove di bardo.
Chiudiamo con il tuo ultimo desiderio: pensi che 2e abbia un “futuro” o che sia relegata a un “richiamo” per pochi gruppi di “eletti”? Vedi qualche ragione particolare o soltanto la componente malinconica a mantenere la seconda edizione sui tavoli da gioco? E se avessi il potere di farlo, cosa produrresti oggi per ridare lustro all’edizione, tenendo conto dei suoi crismi e del suo stile?
Se ne avessi il potere renderei pubblico tutto il materiale prodotto per la 2a edizione (ambientazioni, manuali di regole ecc) perché è un edizione a volte ingiustamente trascurata e dando la possibilità di esplorarne tutto il materiale sono sicuro che conquisterebbe un buon numero di appassionati. Inoltre non dimentichiamo che è la prima edizione di Advanced ad aver conosciuto una traduzione italiana ed un buon supporto dalla casa editrice, anche se la quantità di materiale tradotto è solo una piccola percentuale di quello inglese. Fortunatamente quasi tutti i manuali (in formato digitale) sono legalmente acquistabili sui siti specializzati.
Ma è giunto il momento di salutarci, temo caro amico che questo luogo non possa trattenermi contro la mia volontà… **puf**
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