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Dark Tales 33: Giocare per Scoprire

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🔥 Riflessione Nerd post serata LOTR.  E un richiamo alla mia #Lokendil, in fondo al testo. Tutto sarà chiaro.  Il riferimento è al fantasy , ma per estensione si può applicare a tutto. Sul fantasy funziona bene e spiega il concetto. È molto che sperimento e che cerco, fermarmi mi annoia. Ho tantissimi giocatori e tante campagne in giochi diversi. Sono approdato ai #PbtA, adoro #Fate, ma non disdegno qualsiasi intermezzo (mai nascosto l'amore per Pf2, Sf.... Shadowrun è un mio tesssoro)... Il punto è che alla fine, sistema dopo sistema, gioco dopo gioco, mi sono accorto (da qui la mia passione per l'Old School Spirit - che è diverso da puro OSR) che a mancare erano le cose essenziali, la narrativa e un sistema che (con la sua assenza in un certo senso) supportasse un certo senso di scoperta, di relazione tra i pg, di sviluppo inatteso delle avventure. Oggi al tavolo si fanno check sul manuale, si giocherella con gli #smartphone finché non tocca a noi e in molti si approcci

Dark Tales 32: Opzioni vs Caratterizzazione

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Un mito assai comune è quello della necessità di opzioni per caratterizzare il personaggio. In gran parte, se prendiamo per buona la basilare definizione psicologica per cui più opzioni fomentano la creatività, potrebbe apparire come una risposta semplice, ma non lo è.  Se da un lato apprezzo giochi molto complessi, mi rendo conto che in fin dei conti il più delle volte, soltanto chi gioca in modo piuttosto arcaico (non old school, ma "vecchio", che è diverso) o troppo legato alla scheda, ha reale necessità di supporto meccanico.  Giocatori anche molto bravi non distinguono il beneficio narrativo da quello meccanico e, il più delle volte, la colpa è dell'impostazione.  Se è vero che a molti di noi piace avere un po' di tecnicismo tra i piedi, di tanto in tanto, la verità è che non ce n'è alcun bisogno per caratterizzare un personaggio. I personaggi sono diversi in base a ciò che diventano, a ciò che possiedono e a ciò che ottengono a prescindere dalla

Al Tavolo col Nemico I: Dogmi e Falsi Miti

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"Al Tavolo col Nemico" è una serie di articoli provocatoria che pone in essere delle contraddizioni che ritengo insopportabili e che sono proprie, se non uniche, del panorama ludico italiano.  Oggi ne vediamo 3.  1. Le "Vocine" Sono un master narrativo, cresciuto tra master narrativi. Sperimentavamo il concept di molti giochi che ora sono in auge senza nessuno che ce li insegnasse e potremmo scriverci un compendio.  Tutti sperimentano col gdr, in una certa fascia d'età quantomeno, quando è così innamorato o curioso di esplorare altri mondi (o se stesso) da non porsi limiti di alcun tipo.  Gran parte di un modo di giocare immersivo sono le "vicine". Con questo termine, gli integerrimi cultori del gioco narrativo di OGGI, indicano l'ostentazione della teatralità.  Io ODIO la teatralità eccessiva, perché porta al tavolo una pressione immensa sui più timidi. E, soprattutto, è un modo meschino per centralizzare l'attenzione su di sé.  A

Shiny Loot 41: Worlds In Peril - Salvate il Mondo dagli Eroi!

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Dritti al sodo: Worlds in Peril è un gioco straordinario. Fedele a quella linea un po' apocrifa di PbtA (per inciso, la mia preferita, dal momento che considero Baker un cafone con scarsa lungimiranza), WiP ci offre un'esperienza ludica unica e profonda, in cui ci si diverte ad affrontare le tipiche trope fumettistiche sui supereroi e i loro drammi personali in egual misura.  Come in ogni PbtA, il manuale ci guida nella comprensione di questa particolare filosofia di gioco, aiutandoci a comprendere come gestire e adattare le (poche ma essenziali) mosse base. Evito di approfondire troppo, ma in soldoni, i PbtA si basano su una conversazione fluida e sull'innesco di particolari azioni narrative (le mosse) che richiedono un tiro, una risoluzione e la successiva contestualizzazione in game del risultato, procedendo con grande fluidità e un'imprevedibile flusso di eventi.  Al contrario di quanto si potrebbe pensare, resta comunque onere del mas

Forbidden Lore I: AD&D 2e (con Fabio Milito Pagliara)

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Seguaci. Apro con gaudio questa nuova rubrica. Diciamo, questa serie di interrogatori a vittime ignare del proprio destino.  Ogni articolo "Forbidden Lore" include l'approfondimento, attraverso l'interrogatorio di un "prigioniero" (colpevole di giocare titoli che detesto o cui non posso dedicare tempo, dannati siano codesti peccatori) di titoli vecchia e nuova scuola. Senza ulteriori indugi, dunque, mi calo nelle segrete... Salve prigioniero. Innanzi tutto, dicci chi sei ora o taci per sempre! Ti risponderò anche se non sono costretto, noto in terre lontane come Fabio Milito Pagliara appassionato dal lontano 1984 di Dungeons & Dragons (precedentemente avevo avuto modo di conoscere dei quasi gdr italici come VII Legio e Magikon) nella versione inglese della scatola rossa del futuro BECMI, da subito fui colpito dalla pubblicità alla fine del manuale che promuoveva l’Advanced Dungeons & Dragons allora alla prima edizione, nel giro di pochi me

Shiny Loot 40: Uno sguardo ai giochi Fria Ligan (d6)

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Ormai da qualche anno a imperversare tra i tavoli dei giocatori più smaliziati del mondo, i sistemi  Free League  sono sempre più popolari e giunti anche in terra nostrana attraverso  Coriolis, edito da Wyrd Edizioni!   Quel che contraddistingue il tipico sistema Free League da ogni altro sistema è l'accento sull'esplorazione, sulla sopravvivenza e sulla complessa arte del game mastering vecchia scuola, basato sull'improvvisazione.  Dalle scorribande del raffinato e brutale (e pluripremiato)  Mutant Year Zero , ai viaggi interspaziali del suddetto Coriolis, passando per il malinconico e brillante  Tales From the Loop  e per l'esotico e misterioso fantasy di  Forbidden Lands , ognuno di questi titoli pone l'enfasi sullo sviluppo psicologico e sociale del personaggio, con un lato tecnico improntato al sacrificio, alla costante lotta contro la morte, alla necessità di spingersi oltre ogni limite pur di ottenere ciò che si vuole. In questo articolo vi mostre

Shiny Loot 39: Tiny Frontiers

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Proprio ieri leggevo un'altra recensione del gioco di cui voglio parlarvi oggi e sono rimasto piacevolmente stupito da certe assonanze. Tiny d6 è un punto di approdo minimalista molto comune a chi effettua un percorso di riabilitazione nei giochi midcrunch o più spiccatamente narrativi (AGE, Fate, Gumshoe, etc). Il capolavoro di Alan Bahr/Gallant Knight Games  è un brand che non ci consente soltanto di giocare in tutti i mondi possibili con un sistema brillante e rapido, ma anche un pretesto per porre un sigillo su vari generi, rendendo l'acquisto di questi deliziosi mini-manuali qualcosa di estremamente appetibile. Prima di partire per la galassia, vi lascio un piccolo indice degli altri articoli dedicati a questo mondo: -  Tiny Dungeon 2e -  Tiny Wastelands -  Tiny d6 - Analisi parte I -  Tiny d6 - Analisi parte II Sci Fi Variopinto Tiny Frontiers Revised  è la seconda incarnazione del titolo. L'edizione precedente aveva grossomodo gli stessi contenuti, ma